VIAGGIO ALL'INTERNO DELL'ANTHROPOS: IL MARE PROFONDO DELLA VITA
di Italia Gabriella Sorgi

 
 

E' edito, per le Edizioni Terzomare, "Viaggio all'interno dell'Anthropos: il mare profondo della vita" di Italia Gabriella Sorgi.

Pubblichiamo la prefazione dell'autrice del volume


PREFAZIONE

Dedico questo libro, inteso come raccolta di polvere di stelle alle stesse stelle che sono le centinaia di persone approdate all’IPAEA dal 1981 al 2009.
A questi straordinari compagni di viaggio va il mio immenso riconoscimento per avermi fatto divertire, gioire, dolere e, soprattutto, fatto crescere.
Sono cresciuta tra amore e odio, tra rifiuti e abbandono, fra l’aver dato ed aver ricevuto, tra attacchi e carezze, tra il vivere pericolosamente con cellule pretestuose che hanno in sé bombe al tritolo. Lo spirito della nostra appartenenza è basato sulla capacità di TRASFORMARE anche le “cellule impazzite” per non perdere la poesia trovata nella caverna dei Poeti Estinti. Nei Laboratori Creativi di questa associazione, infatti, si stabilisce una verità Poetica tale che non si può permettere la distruzione della vita, neanche della loro.

Il grande dolore ricevuto dalla violenza, caratteristica della vita, viene trasformato in un atto creativo che porta a sperare che l’Uomo abbia in sé il buon senso del Pentimento e che si possa e si voglia perdonare solo quando si ottiene Giustizia e non Vendetta.

Sono certa che c’è una differenza sostanziale tra bugia e menzogna.
La bugia serve per suscitare pietismo patetico come quello per una malattia incurabile; lo si fa con leggerezza, perché ci siamo abituati.
Se la forza di leggerezza abitudinaria viene sostenuta, essa procura una menzogna esistenziale tale da dover dire: - “Era meglio che non fosse mai nato”, perchè è nell’utero che, spesso, si decide di nascere con un progetto vendicativo.
La menzogna arreca tanti lutti, tante guerre e tanti morti.
Penso che dopo aver unificato i genitori biologici dentro di noi, possiamo ben andare verso la Vita come nostra madre. Ma se una Madre-Medea biologica uccide i propri figli, non ci sorprendiamo quando molti figli uccidono una madre e un padre biologico. La storia passata e recente conferma questi fatti per cui i Progetti MUOIONO.

Infine la cosa più grave è uccidere la Vita e l’Universo in cui viviamo.
La cosa più grave è rinnegare la vita; la cosa più grave è lamentarsi di essere nato e fare del tutto per morire. La cosa più grave è uccidere i nostri Progetti e quelli degli altri.

Credo che la psicoterapia ed il Counseling debbano essere arte e mestiere che impediscano che questo scempio si consumi e non avvenga l’era della distruzione, l’era di “mors tua vita mea”.
Allora viva la creatività con le forme che la materializzano, augurandoci che ciò possa svilupparsi nel rispetto e nel diritto di espressione e di azione, secondo le regole del buon padre di una così ampia famiglia umanitaria.

 


 
 
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