LETTERA APERTA AL TRAUMA

© 2017 Italia Gabriella Sorgi

Briella caffé...
di Italia Gabriella Sorgi
  

terremotoIL TRAUMA SPELONGANO

Con dolore e con gioia mi riprendo il tempo che fu e progetto quello che verrà.
Miei cari conoscenti e non, amici e non, nipoti reali e non, figli reali e non, ma, soprattutto
cari miei reali SAX e CLARINETTO,
vi faccio sapere, con dolore, che il paesino di quattro gatti e sei cani NON C’È.
NON C’È PIÙ.
Il caro, Sor Sisma, “lo ha crepato”, “schiantato”, “decimato”, ma È VIVO come i giorni lungo-brevi , felici e gioiosi che sono stati ingoiati, seppelliti dalle macerie.
I giorni lunghi, di paura e di dolore, “galoppano come cavalli”; scorrazzano sulle Piane, sulle alture dei prati, del Vettore, dei Monti della Laga, dei boschi Farneto, dei sentieri dei “santi e dei ladroni”, dei pastori, dei legnaioli.

cavalli
Nitriscono i cavalli; risuonano le loro parole: “cavalcateci! Avanti tutta! Ricominciamo! Ripariamo le ferite! Guariamole con l’unguento dell’Anima”.
- Arrivo subito! –
Salto sopra i cavalli in galoppo.
Ho capito!
IL MIO TRAUMA VERO È NON STARE INSIEME A VOI, CARI SAX E CLARINETTO, A SUONARE IL CONCERTO A SEI MANI “LA PRIMA SETTIMANA D’AGOSTO SPELONGANA “.

Certo, è doloroso non stare insieme, non poter girare per le vie di Amatrice, di Norcia, di Cascia, di Roccaporena, di Pescara d’Arquata, di Arquata del Tronto, di Accumoli, Colle, di Castelluccio. È detta ZONA ROSSA.

Il più grave di tutto è il trauma di non poter passeggiare sui sentieri degli AVI, dei ”SANTI”, ove si andava “ciarlando”, percorrendo le vie di San Benedetto, di Chiara, di Scolastica, di Don Paolo, di “Mimmò”, del Pastore “Fri”, del Pittore, di Paolo il musicista, dei poeti estemporanei.
Quanti poeti estinti!
Quante levatacce a cercar funghi nei faggeti, nei castagneti, ove abitano camosci, falchi, vipere e cinciallegre, cinghiali, “nuovi mostriciattoli” invadenti che ci puntavano grufolando per farci scappare.
In verità non sono desolata, forse sto in groppa al mio cavallo bianco “Il Trauma”; il dolore si allevia, vedo il “Tempio dell’AGOSTANA” casa di Spelonga, i giorni, le ore, i minuti, che mi svolazzano attorno come farfalle. Sono contenta!

Ho raccontato una favola vera, vissuta certamente;
so che questo è un bel capitolo del libro di vita di ognuno di noi.
Si basa sulla speranza, essa è intrisa di dolore, ma ci HA RESO MIGLIORI; non permettiamo a chiunque di toglierci il sogno della rinascita, neanche a noi stessi!
Il concerto a sei, ad otto, a ventiquattro mani di artisti è stato scritto, tanti sono gli autori eccellenti che si sono esibiti nel salone di “Casa Spelonga”.
Credo di non sbagliare, so che Sax e Clarinetto ci sono e ci saranno ancora!
Poi, arriverà PIANOFORTE!
Ora è piccolo ma Sax e Clarinetto Le insegneranno la “MUSICA DEL CUORE”.
Il concerto è scritto sui righi del “Pentagramma Trauma”, ha il Profumo dell’ANIMA”.
Esso volerà dalla Terra a Cielo. Vivrete e ci lascerete vivere.
Buona Vita e Speranza
N.G.A.

Alla prossima volta...

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