MESSAGGI DI SPERANZA

© 2015 Italia Gabriella Sorgi

Briella caffé...
di Italia Gabriella Sorgi
  

Quello che viviamo è un tempo in cui si assiste a questo mitizzare la morte, mentre noi vogliamo affermare che "qui è la porta della vita"
Perché? Mentre la morte è considerata come distruttività e nasce dall'odio e dalle verità assolute, noi invece diciamo che c'è la vita dopo la morte.
Proprio in questo momento in cui c'è terrore, in cui si teme di perdere la vita, cominciamo noi una campagna pro-vita, invece di una campagna pro-morte.
Una società da videogame (in cui la vita di una persona non ha valore) viene riportata nella realtà. Si vive la realtà come un videogame dove tutto è possibile, dove si uccide senza conseguenze perchè i super-eroi hanno molte vite. Ma noi  esseri umani di vita ne abbiamo solo una!
Quando si uccide anche solo una persona si uccide tutta l'umanità.
La guerra nasce perché si vuol avere ragione a tutti i costi, perché si vuole portare ed affermare verità assolute:- Ho ragione io e tutti gli altri torto!
La guerra finisce quando uno dei contendenti ha il coraggio di dire:-"Io ho  torto" [...]
Presidente CIAC
D.ssa Italia Gabriella Sorgi in Angelini

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In questo universo sempre più globalizzato la speranza di un linguaggio universale di poesia del vivere ci fa sempre più essere convinti di lottare con tutte le forze contro la morte  e contro la cultura mortifera che stermina ogni progetto di vita. Basti pensare alle vite stroncate dall'assoluto fanatismo surreale che interrompe poesie oltre la siepe, nella vicina Francia, macchiando di un rosso vermiglio il verde futuro di persone ignare di vivere in prossimità di situazioni così esplosive da lacerare tutta la nostra umanità ferita.
E allora... si sente per le strade la sonora di un inno nazionale come sinfonia di vita, come eco ridondante di un passato che torna alla carica per evocare i nostri avi che sono morti per una vita migliore, per una rinascita, per una nuova cultura alla ricerca della felicità, di sentimenti, di idee che conducono ad una Morte come porta di Vita e a nuova energia fatta d’ amore. 
Presidente polisportiva Antroposport
Ettore canali

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Fuoco che brucia. Dolore carnale che entra nel corpo ferito nell’Essenza. Il terrore di perdere la vita ed il terrorismo che invece te la fa sentire proprio per la paura di perderla.
Mi chiedo se morire senza un senso possa cambiare il mondo, cultura, il modo di sentire, le persone.
I fatti accaduti a Parigi, i fatti di cronaca che accadono tutti i giorni che parlano di morte, di odio e distruttività lasciano domande, dubbi sul perché?...Perchè?...
Noi, piccolo granellino di questo Universo crediamo che possano esistere dei dolori laceranti, forti, indelebili in cui è possibile, se si crede nella vita universale, poter far penetrare un seme che col tempo, coltivato con cura e lealtà, possa arrivare ad un senso, ad un perché e infine a un progetto per poi farlo crescere.
L’Ecotrail di Montesanto- Memorial Melania Rea è un seme per la Vita. I corridori, gli atleti lo stanno accogliendo, creando iscrizione dopo iscrizione, quella forza riparatrice e riparante che fa essere campioni della vita perché affermiamo “Esisto io ed esisti anche tu”.
Attraverso il Festival dei due Parchi, con tutte le manifestazioni realizzate in questi anni, ho sperimentato che la Bellezza oltre ad essere quella natura intorno a noi, è quella costruita con le nostre mani unite a quelle degli altri che hanno creduto e sostenuto questi valori.
Non so cosa accadrà domani, ma credo che la vita sarà sempre più forte della morte, per il semplice fatto che entrare nella morte correndo è il miglior modo per vincere!
Il mio invito ed augurio è poter dire assieme a molti altri: -Qui la Morte è la Porta della Vita.
V. Presidente Polisportiva Antroposport
Chiara Sclano

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Ogni corpo straziato un tormento,
che dilania e sprofonda, che urla dentro
Urlo cieco di rabbia
mi armo non più inerme, né inerte e m’arrendo
Resa vana a un potere assoluto:
se tu hai torto, la volontà di zittirti io sento
Zittisco il mio cuore che è sordo all’amore,
perché sangue copioso ripari il dolore.
Sulla via che scorreva alla vita, braccia aperte, correvo
… un lampo di fuoco… è finita!
È finito quel che ora è solo passato,
ma i miei passi al futuro brillanti han guardato.
Non posso guardare con gli occhi di prima,
ma bellezza del cosmo risplende regina
Regina nell’urbe o compagna nei boschi,
scava più a fondo, ho dei sogni riposti
Stella bianca ti guida, firmamento argentato,
tre passi in avanti, in ginocchio ho pregato.
Una preghiera sul letto di foglie, non più verdi,
ora rosse…emozione le coglie
Ramo che oscilla, vento freddo lo scrolla,
tronco ben saldo, che la vita non molla.
Ogni corpo straziato un unguento, energia che si spande, la prendo
Urlo vita, mille foglie a ventaglio,
batter d’ali è farfalla, ecco uno spiraglio.
Gambe forti, cuore batte, di atleta ispirato
un respiro, un afflato incantato, mai domo
nel silenzio di un monte intimo ritorno
a sfiorar la luna là nel cielo di uccelli uno stormo.
Ing. Franco di Andrea
Dirigente Antroposervice Sas

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L’eco-trail di Montesanto di domenica 22 novembre 2015. Una corsa, una passeggiata come inno alla vita, alla capacità trasformativa, alla capacità di affrontare le parti più oscure e più brutte e lottare contro il dilagante desiderio di violenza e di morte.
Direttore artistico CIAC
Avv. Gianluca Alessandrini

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In questi giorni così bui ascolto i messaggi dei miei compagni di viaggio, compagni a cui ho teso una piccola mano per realizzare gli eventi del Festival dei due Parchi, credendo in un progetto che profuma di buono.
Li ascolto e mi convinco ancor più nella bontà  di questo  Progetto-Festival, perché sento le voci di persone buone che lottano senza armi letali, ma con le armi vitali della poesia, della sensibilità, della bellezza, della libertà di spirito, del coraggio di affermare l’esistenza propria e altrui.
Persone che si stringono per donare calore e speranza all’umanità ferita.
Nelle care voci dei miei compagni non sento alcuna violenza, non sento grida di indignazione, né veli pietosi.
Scorre umanità viva e vibrante e profumo dell’anima. E’ aria pulita che posso respirare senza alcun timore di seduzione e inquinamento.
Ieri una giovane donna e madre, Melania Rea, è stata uccisa per mano violenta in un bosco. Oggi molte persone hanno perso la vita per mano violenta in una città, Parigi.
Una città come un bosco da cui sguscia la violenza all’improvviso, come la fiera pronta all’agguato, alimentata dalla rabbia cieca e dall’incomunicabilità.
Per una mano violenta, molte altre caritatevoli dovranno stendere un velo pietoso, perché c’è dignità anche nel morire.
Ma poi ci sarà anche qualcuno capace di stendere sommessamente un velo di unguento per lenire ferite inferte “gratis ed amore dei” all’anima mundi. La differenza tra un “morire qualunque” o un “trasformare la morte in porta della vita” per me sta tutta qui.
Ringrazio i miei compagni venuti oggi a portare l’unguento. Li ringrazio del loro essere cellule vitali e non terroristiche. Infatti non sento mai terrore con loro, ma anzi possiamo gioire del creare insieme imprese speciali da donare anche agli altri.
Ringrazio il Comune di  Civitella del Tronto e i giornalisti intervenuti oggi e quanti interverranno domenica prossima al rendez-vous dell’Ecotrail di Montesanto: gli atleti e i camminatori, gli accompagnatori, le società sportive, i commercianti, le aziende sponsor ecc
E’ una gioia sapere che  molte mani, oltre le nostre, stenderanno questo umile unguento, così che possa giunge lontano.
Così in molti potremo attraversare “quella porta”, per non voltarci più indietro, come invece il terrore ti chiede di fare. “Fai del bene e scordalo. Fai del male e pensaci”
Un caro saluto e buona sorte a tutti!
Direttore Scientifico CIAC
Sabbatini Fazia

 

PRESENTAZIONE DELL'ECOTRAIL DI MONTESANTO
MEMORIAL MELANIA REA


Questo eco-trail nasce da un desiderio. Il punto di riferimento è il Festival dei due Parchi “A spasso nei sentieri…dell’arte e della cultura tra i popoli” (www.ipaeascoli. it) che si colloca nel panorama umano, antropologico, culturale, scientifico, artistico, sportivo e turistico, attraverso eventi ed iniziative nel cuore dell’Italia, lì dove s’incontrano e confluiscono i patrimoni naturali (Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e Monti della Laga-Gran Sasso) e le genti, le tradizioni di Marche, Abruzzo, Umbria e Lazio, affinché i cittadini si riapproprino responsabilmente ed in maniera creativa dei territori per salvaguardarli.
Siamo spesso a contatto con la natura, immersi in essa, realizzando eventi sportivi di corsa in montagna; consideriamo un nostro dovere morale riscoprire e rivitalizzare i luoghi d’elezione del Festival, renderli vivi con il cuore, il respiro e la forza di tutti quegli atleti che corrono con noi, sugli antichi tratturi dei nostri avi, ricchi di bellezza e di vita vissuta sulla pelle.
Ci stavamo dedicando come consueto, alle attività di ricognizione, manutenzione e pulizia dei percorsi che accompagnano sempre le nostre corse e le altre attività in natura, quando siamo finiti in un bosco silenzioso nel quale ci è apparsa davanti all’improvviso, una vegetazione floreale, estranea in apparenza al resto della flora in quella zona del Parco. Colori forti e vivaci dei fiori irrompendo nel verde delle conifere, hanno squarciato la nostra quiete.
Ci siamo ritrovati senza saperlo e volerlo, nel luogo in cui fu ritrovato il corpo senza vita di Melania Rea. In quel posto non c’eravamo mai stati, tanto meno dopo il fatto terribile che ha portato a così triste ribalta i nostri territori.
L’impatto con quella natura resa tombale è stato forte. I colori vivaci dei fiori lasciati in ricordo di Melania, scuotevano la quiete: rimbombavano come lampi e tuoni nel silenzio fragoroso di alberi che ancora colano resina, quasi fossero lacrime di dolore per l’Umanità. Ci siamo raccolti per sconfiggere un senso terribile di angoscia, scaturito immediatamente nei cuori.
Forse è stato il raccoglimento o la suggestione di un fremere di foglie, ma quel momento ha suscitato in noi una forte emozione, lasciandoci un desiderio.
Abbiamo sentito la voce del vento che ci accarezzava i capelli, per risvegliare quel bosco incantato dal sortilegio di una “strega cattiva”, e far rivivere ancora l’anima invisibile, ma forte e reale, della Vita che scorre più forte del dolore e della cattiveria umana, non solo di Melania, ma dei nostri avi, partigiani e non, che hanno calpestato questi tratturi per la nostra libertà
È nel DNA del Festival dei due Parchi operare alla scoperta e riscoperta dei territori, specie quelli montani, rivitalizzarli con il cuore, il respiro e la forza di tutti: atleti, camminatori, volontari e in generale tutti coloro che contribuiscono a rendere possibili gli eventi del Festival che vogliono sempre scrivere una nuova storia, tentando di produrre l’unguento dell’anima, in un bosco incantato, per lenire la ferita e darle nuove ali; lenire e trasformare il dolore che la vita magica e violenta ci elargisce, quando ci offre bellissimi doni e poi se li riprende.
Il Festival dei due Parchi ha accolto questo Memorial, affinchè il seme della Bellezza di una donna, di una madre, di una figlia, dei nostri avi, del Creato e della Vita torni a germogliare in quel bosco, a dare una nuova vita e nuovi fiori oggi, domani per la continuità; perché in quel bosco di conifere possa riecheggiare il cinguettio del vociare gioioso e giocoso di madri, di figli, di uomini, padri e nonni, che si stringono insieme in un immenso abbraccio a celebrare armonia degna di quella Bellezza.
Il Festival è ideato e creato ed è promosso dalle associazioni scientifico-culturali I.P.A.E.A. e C.I.A.C., che operano ad Ascoli Piceno rispettivamente dal 1981 e dal 2003, l’I.P.A.E.A. (Istituto di Psicoterapia Analitica Esistenziale di Ascoli) nel campo della psicoterapia, il C.I.A.C. (Centro Internazionale Antropoartistico Counseling) del counseling, dell'antropologia e delle scienze umane, anche con partner internazionali, scuola di umanità, ove la comunicazione è il centro della speranza per l’Umanità intera, dai bebè attuali, ai nostri nonni di ieri, oggi e domani, affinché ci sia un futuro di Pace e di Fratellanza fra i Diversi.
Entrambe le associazioni non hanno scopo di lucro e sono appoggiate nell’organizzazione logistica da Antroposervice Sas e nell'organizzazione sportiva dalla Polisportiva Antroposport A.S.D., giovani e meritevoli realtà del territorio.
Il Festival si basa esclusivamente sulle energie e sinergie attivate dal basso, ricevendo anno dopo anno continui apprezzamenti, riconoscimenti, patrocini e invita, anche questa volta, tutte le persone di buona volontà che vogliono incontrarsi a condividere Bellezza e Valori sugli antichi tratturi, domenica 22 novembre 2015

Alla prossima volta...

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